La blockchain rappresenta una risorsa.
E al di là del suo enorme potenziale di evoluzione futura, costituisce già oggi uno strumento importante per trasformare il nostro rapporto con l’ambiente ed abilitare dinamiche di riduzione del nostro impatto e di salvaguardia del pianeta.
Abbiamo affrontato il tema, raccontando i principali ambiti di applicazione di questa tecnologia per la sostenibilità ambientale, qui.
Come sai, però, in KNOBS siamo convinti che niente possa aprire le porte del mondo blockchain quanto raccontare le sue dinamiche e opportunità attraverso esempi e use case concreti.
Ecco perché dedichiamo questo post al progetto di una benefit corporation che ha scelto di adottare la blockchain, con la partnership tecnologica di KNOBS, per registrare, certificare e valorizzare il proprio impegno per la tutela degli oceani.
Si tratta di Ogyre, che dal 2021 promuove la raccolta e lo smaltimento di rifiuti dagli oceani e lavora per sensibilizzare comunità locali e stakeholder sull’importanza del contributo individuale per tutelare la salute del mare.
Quanto è importante il mare?
Bastano poche considerazioni per capire che si tratta di una risorsa preziosa e imprescindibile per tutto l’ecosistema Terra.
Probabilmente già lo sai, ma il mare:
Nonostante questo, è minacciato ogni anno dall’immissione di oltre dodici milioni di tonnellate di plastica, che hanno già innescato un processo di acidificazione delle acque, creando danni all’ecosistema e alla biodiversità.
Cosa possiamo fare per proteggerlo e preservarlo?
Ecco l’esempio di Ogyre ed ecco come la blockchain può aiutarci a raggiungere questo obiettivo, in un’ottica di azione comune e di convergenza delle migliori possibilità offerte dall’impegno dei singoli, il contributo delle aziende e l’utilizzo di una tecnologia rivoluzionaria.
Ogyre deve il suo nome ai cosiddetti Ocean Gyres, i vortici d’acqua generati dall’incontro tra correnti oceaniche e forze centripete del pianeta, che spesso attirano e intrappolano al loro interno quantità notevoli di plastica e detriti di ogni genere, minacciando la salute dell’ecosistema marino.
Porta avanti il suo progetto di tutela degli oceani e di lotta contro l’inquinamento marino attraverso un modello di economia circolare e di azione collettiva, che vede la stretta collaborazione con pescatori locali e il supporto economico di persone, aziende ed enti istituzionali che scelgono di abbracciare la sua mission, finanziando le flotte di pescherecci che si occupano della raccolta o acquistando prodotti realizzati con materiali riciclati.
Come funziona?
I pescatori che decidono di aderire al progetto, distribuiti per ora tra Italia, Brasile e Indonesia, portano a terra i rifiuti che intercettano durante le loro attività di pesca e vengono remunerati in base alla quantità di materiale che sono riusciti a recuperare.
Il materiale viene quindi documentato, smistato e pesato, per essere affidato poi alle ONG incaricate in loco dello smaltimento o del riciclo.
A questo punto, entra in gioco la parte più innovativa del progetto.
Tutte le informazioni sui rifiuti raccolti vengono archiviate nel sistema digitale di Ogyre, prima piattaforma italiana di “fishing for litter”.
Tutti gli utenti, corporate o consumer, che partecipano al progetto hanno la possibilità di accedere alla piattaforma e acquistare i lotti di spazzatura raccolti dai pescatori o i prodotti frutto dell’attività di riciclo.
La piattaforma abilita un sistema di raccolta informatica dei dati, omogeneo e strutturato, che ha il grande vantaggio di rendere i dati accessibili a partner e stakeholder e consente a tutti coloro che hanno contribuito di vedere in tempo reale la portata del proprio sostegno.
Dall’inaugurazione del progetto, nel 2021, ad oggi, Ogyre ha già raccolto oltre 360.000 kg di rifiuti e coinvolto nei propri progetti di sostenibilità aziende di rilievo a livello internazionale, come Luna Rossa, Prada, Pirelli, Panerai e Yoox.
Ora è pronta per un nuovo obiettivo, ancora più ambizioso: arrivare entro il 2024 al record di 1.500.000 kg di rifiuti recuperati.
E ha scelto di raggiungerlo con il supporto di un sistema di documentazione ed archiviazione ancora più efficiente, tracciato, sicuro e trasparente, in grado di garantire l’integrità dell’intero processo di gestione dei rifiuti: la nuova piattaforma su blockchain sviluppata con la partnership tecnologica di KNOBS.
Ecco come funziona la piattaforma e perché rappresenta una soluzione all’avanguardia per la gestione dei rifiuti.
I dati relativi ai rifiuti che vengono raccolti in ogni singola battuta di pesca – per esempio la data di raccolta, il nome del pescatore che li ha recuperati, il peso totale, la provenienza e le diverse tipologie dei materiali presenti – vengono “notarizzati” su blockchain, cioè registrati e certificati sull’archivio universale, pubblico e decentralizzato.
Grazie al processo di notarizzazione, ogni azione che riguarda i rifiuti, non solo la raccolta ma anche tutte le fasi di manipolazione e gestione successive fino allo smaltimento finale, viene documentata in modo tracciabile e trasparente.
Tutte le informazioni ad essa associate, inoltre, diventano immutabili, non possono essere cioè in alcun modo cancellate, alterate o manipolate.
Ogni volta che un pescatore recupera e pesa i rifiuti, infatti, viene creato un blocco di transazione contenente tutte le informazioni sulla singola raccolta, e il blocco viene tracciato in tutte le fasi di validazione e implementazione, in modo da garantire univocità e trasparenza a tutti gli utenti corporate o consumer che accedono alla piattaforma e contribuiscono al progetto.
Ogni singola operazione di notarizzazione viene eseguita in modo automatico e firmata da Ogyre attraverso il suo wallet blockchain proprietario.
Grazie all’implementazione su blockchain, ogni operazione di raccolta non solo viene rendicontata all’interno della piattaforma, ma viene resa immutabile e pienamente certificata, nel rispetto delle regolamentazioni giuridiche e dei requisiti in ambito sostenibilità e gestione rifiuti.
E le informazioni che la riguardano sono al sicuro da qualsiasi tentativo malevolo di falsificazione o manomissione, ad esempio allo scopo di modificare la quantità effettiva di rifiuti pescati.
Questo permette di dimostrare in ogni momento l’impatto positivo prodotto da ciascuna azione di recupero e di offrire a coloro che hanno aderito al progetto, che si tratti di persone, aziende e interlocutori istituzionali, la sicurezza che i chili di rifiuti marini sono reali e monitorabili.
Attraverso la piattaforma, persone e aziende possono monitorare l’intero ciclo di vita del rifiuto, dalla sua raccolta in mare allo smaltimento o riciclo finale, e vedere soddisfatte appieno, grazie alla blockchain, le esigenze di trasparenza della supply chain anche verso gli utenti finali.
Rendere tutto il processo certificato, trasparente e tracciabile, significa anche costruire le basi di un rapporto di fiducia tra Ogyre e tutti coloro, corporate o utenti consumer, che vogliono aderire alle sue iniziative di tutela ambientale.
E significa anche stimolare la partecipazione e il coinvolgimento attivo della community, con la possibilità di creare nuove opportunità di business con partner, aziende clienti, utenti finali.
Il sistema di notarizzazione permette già oggi di archiviare su un registro sicuro, immutabile e condiviso le informazioni sulle diverse fasi del processo di raccolta dei rifiuti e di renderle pubbliche e verificabili in ogni momento da chiunque abbia accesso alla piattaforma.
L’obiettivo di Ogyre, però, è soprattutto quello di abilitare un modello economico sostenibile, in cui ogni membro della comunità, in base al proprio ruolo, possiede gli strumenti per partecipare alla riduzione dell’impatto ambientale e alla salvaguardia del pianeta.
Per questo sta già portando avanti, sempre con la partnership tecnologica di KNOBS, progetti di implementazione delle funzionalità blockchain della piattaforma, ad esempio per permettere agli utenti un onboarding semplificato tramite wallet e l’impiego di dinamiche NFT e Web3 in grado di facilitare i processi legati al monitoraggio e alla gestione dei rifiuti e del proprio contributo al progetto e rendere l’engagement sempre più coinvolgente, interattivo e concreto.
Ogyre ha solo iniziato a cogliere e sperimentare le opportunità della blockchain, ma sta già tracciando una nuova strada da seguire verso una sempre maggiore sostenibilità ambientale e la riduzione del nostro impatto sul pianeta e mostrando le incredibili potenzialità che possono scaturire dalla comunione di intenti e di azione, unite alle risorse di una tecnologia all’avanguardia.