Sono destinati a disegnare il volto del nuovo web, con un impatto sull’evoluzione di tutto l’ecosistema digitale.
E stanno già rivoluzionando la nostra percezione del World Wide Web, in un’ottica di crescente decentralizzazione e protezione della privacy e di pari passo con l’applicazione sempre più diffusa della tecnologia blockchain.
Oggi sentiamo parlare spesso dei domini web3, anche come risorsa strategica cruciale per la transizione e la trasformazione tecnologica delle aziende.
Ma quanto sappiamo del loro funzionamento e delle opportunità che schiudono?
Quanto siamo consapevoli della portata del cambiamento che introducono in termini di gestione delle informazioni, trasparenza negli scambi, nuove modalità di interazione sul web?
Questo articolo si propone di affrontare questi aspetti, in modo semplice e coinvolgente.
Come sai, il dominio è un elemento fondamentale dell’infrastruttura web.
È l’indirizzo che identifica in modo univoco un sito web su internet e che permette di navigarlo ed usufruire dei suoi servizi.
Ogni dominio è formato da 2 parti:
Proviamo a fare un piccolo test…e se adesso ti dicessimo “.eth”?
Esatto!
“.Eth” ci porta nel mondo Web3, poiché è l’estensione utilizzata sulla rete blockchain di Ethereum, dove i domini sono implementati tramite lo standard Ethereum Name Service (ENS).
Abbiamo già approfondito il Web3 e le esigenze che hanno portato al suo avvento nell’articolo del nostro blog che trovi qui.
Sottolineiamo soltanto – perché ci sarà utile per comprendere i domini Web3 – che il nuovo web basato su blockchain consente l’interazione peer-to-peer tra utenti e tra gli utenti e la rete, eliminando così la necessità di un terzo intermediario e restituendo ai singoli il pieno controllo della privacy e dei propri dati.
Se hai chiaro questo e i vantaggi che i principi del registro distribuito blockchain, in particolare decentralizzazione e trasparenza, introducono nel sistema, ti starai probabilmente chiedendo come funziona la gestione di un dominio nel nuovo web.
Nel web “tradizionale”, infatti, i domini sono controllati da entità chiamate “registrar” che sono autorizzate a registrare i nomi di dominio e a gestire tutte le informazioni associate ad essi, ad esempio gli indirizzi IP dei server DNS (Domain Name System).
Quando un utente digita un nome di dominio nel browser, il browser invia una richiesta al server DNS, che fornisce l’indirizzo IP associato a quel nome di dominio, e può così connettersi e caricare il sito web.
Dirai: i registrar però sono organizzazioni centralizzate!
Cosa succede, invece, se entriamo nel Web3 e, dunque, in un sistema che ha nella decentralizzazione uno dei suoi principi fondanti? Come viene gestito in questo caso il dominio?
Se conosci un po’ le dinamiche della tecnologia blockchain (altrimenti puoi iniziare a prendere confidenza e approfondire qui), la risposta è semplice.
Proviamo ad arrivarci partendo da una domanda.
Cosa garantisce la fiducia tra tutti gli attori che partecipano ad un sistema blockchain?
Gli elementi chiave sono la trasparenza delle interazioni, la distribuzione del consenso tramite algoritmi come la Proof of Work (PoW) e la Proof of Stake (PoS), e, soprattutto, la condivisione di regole e accordi sanciti dagli smart contract, cioè da contratti automatizzati, immutabili e programmabili.
Ecco gli smart contract sono proprio l’elemento chiave che nel web3 viene associato al singolo dominio e ne permette la corretta registrazione e gestione. Fanno, in altre parole, le veci dei registrar del mondo Web2.
Per capire meglio e in modo più concreto, torniamo su ENS, il sistema di denominazione di domini basato sulla blockchain di Ethereum che abbiamo nominato poco sopra.
Il suo funzionamento non si discosta molto da quello del Domain Name Service (DNS) del web attuale.
Come un DNS trasforma gli indirizzi IP in URL, cioè nei nomi di dominio che conosciamo, infatti, ENS trasforma le stringhe alfanumeriche che identificano i singoli wallet utenti (che identificano altrettanti siti su blockchain) in indirizzi web che siamo in grado di leggere e memorizzare.
Come riesce a farlo?
Attraverso uno smart contract.
Anzi, per essere precisi, ENS utilizza due contratti intelligenti:
Come nel Web2, anche nel Web3 i domini sono identificati da un indirizzo, che è rappresentato dalla consueta stringa mnemonica “nome.estensione”.
La differenza è che, in questo caso, il nome di dominio non rappresenta più semplicemente un indirizzo web.
Può infatti essere utilizzato come mail o account social e, cosa ancora più importante, può essere associato all’indirizzo del proprio wallet blockchain per referenziarlo o comunicarlo ad altri utenti in modo semplice e intuitivo così come per accedere alle applicazioni decentralizzate (DApp) e ai servizi, le risorse e i contenuti che queste offrono.
Adesso che abbiamo chiarito gli aspetti fondamentali di un dominio su blockchain, ti starai probabilmente domandando quali sono i passaggi da compiere per crearlo ed iniziare ad esplorarne le opportunità.
Prima di tutto, è indispensabile disporre di un wallet che contenga criptovalute.
Se non ne possiedi ancora uno, non preoccuparti, puoi crearlo in modo semplice e intuitivo, in autonomia o con il nostro supporto.
Perché il tuo wallet deve contenere non semplicemente asset digitali, ma criptovalute?
Perché le criptovalute ti serviranno per acquistare il tuo dominio e collegarlo al tuo wallet!
Questo passaggio, però, avverrà una volta che avrai identificato i domini Web3 disponibili e, in particolare, il dominio che più corrisponde alle tue esigenze.
Come puoi farlo?
Attraverso un’analisi, in autonomia o con il supporto di esperti blockchain, dei domini liberi sulle tre maggiori piattaforme per l’acquisto oggi esistenti, che sono: ENS, attuale leader di mercato, Unstoppable Domains e Freename.
Nella tabella qui sotto trovi un riepilogo di confronto delle caratteristiche principali di queste piattaforme:
Trovata la piattaforma e, soprattutto, il nome giusto, non dovrai far altro che seguire le istruzioni per completare l’acquisto e il mint.
E una volta che avrai il tuo dominio Web3, cosa potrai fare?
Rispetto al Web2, i domini Web3 hanno attualmente due principali casi d’uso, come strumenti per:
Consideriamoli meglio singolarmente.
È possibile rimanere nel Web2, ma implementare il proprio sito con strumenti Web3, magari nell’ottica di una prima esplorazione e poi di una graduale migrazione al nuovo sistema?
Oppure domini Web2 e Web3 non sono in grado di interfacciarsi e la transizione al Web3 richiede l’abbandono delle dinamiche e degli strumenti che conosciamo?
Come sai, i domini Web2 sono gestiti attraverso l’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), per cui ogni sito web è ospitato sui server di un hosting provider che ne detiene la proprietà e il controllo.
Questo significa che, nei fatti, l’utente può solo “noleggiare” il dominio, senza entrarne mai completamente in possesso.
E se fosse invece possibile mantenere il proprio sito Web2, ma al tempo stesso usufruire della grande opportunità che il Web3 offre grazie alla decentralizzazione, cioè quella di assumere il pieno controllo e la piena gestione del proprio sito?
In effetti lo è!
Alcuni provider, infatti, permettono di associare il proprio dominio “tradizionale” al mondo Web3 attraverso un NFT che certifica la piena titolarità e proprietà del dominio da parte dell’utente e di ospitare il sito web sulla rete distribuita e decentralizzata IPFS.
In altre parole, il sito resta Web2, ma la registrazione su blockchain attraverso un certificato in versione Non Fungible Token permette di gestirlo in modo diretto e in piena autonomia, senza l’intervento di alcun attore intermediario.
Si tratta di una soluzione che potremmo definire “ibrida”, di primo avvicinamento alle dinamiche e logiche della blockchain, che permette da un lato di continuare ad utilizzare la confidenza che abbiamo con il sistema attuale e dall’altro di costruire passo dopo passo familiarità con quello futuro.
L’altra principale applicazione dei domini Web3 riguarda l’uso semplificato dei wallet crypto.
Come sai, ogni wallet blockchain è identificato da una lunga stringa alfanumerica composta da 26-35 caratteri e, dunque, molto difficile da memorizzare.
Registrando un dominio Web 3, diventa possibile semplificare l’utilizzo e la comunicazione dell’indirizzo del wallet e l’accesso agli asset e ai contenuti personali custoditi sul web decentralizzato.
Come funziona?
Quando l’utente registra il proprio dominio Web3, la piattaforma associa il nome di dominio scelto all’address del wallet.
A partire da questo momento, ogni volta che è presente in un messaggio, il nome di dominio viene automaticamente convertito nell’indirizzo alfanumerico del wallet e viceversa.
Quali vantaggi porta l’uso di un dominio Web3 in sostituzione dell’address del wallet?
Ecco i principali:
1. Semplicità
Tutti gli utenti, anche chi può interagire con la blockchain solo attraverso il nome di dominio, riescono ad operare nel Web3 in modo semplice e immediato.
2. Efficienza
Tutti i contract address che rappresentano un indirizzo specifico a cui inviare asset digitali su blockchain vengono raccolti sotto un unico nome.
3. Trasparenza
Il mittente che firma messaggi o transazioni sulla blockchain diventa identificabile in modo intellegibile e memorizzabile dagli altri utenti.
Ricapitolando, quindi, un dominio Web3 identifica in toto un’identità su internet.
Permette, infatti, di custodire in un’unica sede, su blockchain, profili, account, email, siti web, wallet e tutto ciò che serve per navigare e accedere ai vari servizi.
Vuoi capire meglio quali sono i vantaggi e le opportunità?
Vediamoli più in dettaglio.
Proprietà e trasferibilità
Disporre di un dominio Web3 significa tutelare il proprio brand, la propria immagine e identità online.
La decentralizzazione propria della tecnologia blockchain, infatti, fa sì che il titolare abbia piena proprietà e controllo del proprio dominio e possa quindi modificarlo, trasferirlo o venderlo in modo diretto e in piena autonomia, senza alcuna necessità di gestione da parte di un intermediario esterno o di un sistema centralizzato.
Identità digitale & privacy
Ogni dominio Web3 è associato in modo univoco ad una e una sola identità digitale, verificabile su blockchain e sicura, e non può essere in alcun modo alterato o manipolato con intento fraudolento.
Questo significa che non solo dati e contenuti sono al sicuro, ma anche che è possibile garantire maggior sicurezza e privacy agli utenti, che mantengono, a loro volta, piena titolarità e gestione delle informazioni personali.
Onboarding al Web3
I domini Web 3 semplificano i processi all’interno dell’ecosistema blockchain poiché permettono di identificare gli utenti non più tramite wallet, ma tramite nomi facili da memorizzare.
Introducono così una User Experience più naturale, che favorisce un processo di onboarding e autenticazione più trasparente e genera una maggiore fiducia degli utenti verso la navigazione e le transazioni online.
Resistenza alla censura
La registrazione su blockchain rende i domini Web3 immutabili, difficili da bloccare o da rimuovere.
I contenuti e servizi ad essi associati diventano così disponibili in modo più affidabile e trasparente, senza le possibili restrizioni imposte da servizi di hosting centralizzati né il rischio di attacchi hacking.
Interoperabilità
I domini Web3 possono essere impiegati per accedere a servizi e DApp e possono facilitare l’interoperabilità tra le diverse applicazioni e i protocolli blockchain, favorendo un flusso di dati e informazioni più agevole e l’integrazione tra più sistemi decentralizzati.
Cosa può significare questo, in particolare, per un’azienda?
Ecco i principali scenari e le opportunità di crescita e innovazione.
Protezione del brand
Attraverso la registrazione di un dominio Web3, i brand sono tutelati da un uso dannoso o non autorizzato dell’immagine aziendale, inclusa, ad esempio, la violazione dei diritti di proprietà intellettuale.
Come abbiamo visto all’inizio, gli smart contract sono un elemento chiave nella creazione e nella gestione di un dominio Web3. Possono essere utilizzati anche per stabilire in modo univoco, immutabile e inequivocabile la proprietà di un dominio e risolvere eventuali controversie legate a questo, oppure per regolare l’utilizzo, il trasferimento o la vendita del dominio stesso ad un altro utente, senza dover ricorrere ad un terzo intermediario e, soprattutto, proteggendo il marchio in modo trasparente, efficiente ed automatizzato.
Marketing & Branding
Le aziende che scelgono di essere pioniere nell’adozione della blockchain e di creare un proprio dominio Web3 accedono a risorse innovative per la propria crescita e per l’evoluzione digitale e decentralizzata del proprio business.
Diventano, ad esempio, in grado di mettere in atto dinamiche inedite di scambio diretto e collaborazione tra i diversi attori, all’interno dell’ecosistema blockchain.
Questo significa, anche, accedere ad un nuovo posizionamento come realtà all’avanguardia e diventare attrattive verso nuovi pubblici, ad esempio il target di investitori sensibili al tema dell’innovazione o i ragazzi della GenZ, fortemente proiettati verso il mondo dei crypto-asset.
Nuove opportunità
La tecnologia blockchain può aprire grandi opportunità di crescita e innovazione per realtà imprenditoriali in ogni settore di business e in ogni stadio di sviluppo.
La complessità delle sue dinamiche rappresenta, però, spesso una barriera di ingresso insormontabile per le aziende che si affacciano al Web3 e iniziano ad esplorarne applicazioni e opportunità.
In questo scenario, i domini Web3 possono giocare un ruolo chiave come strumento fondamentale per abilitare modalità di accesso semplificate e guidare l’onboarding delle aziende nel mercato blockchain, pronto a diventare mainstream anche in Italia.
Basti pensare che, secondo una recente indagine sulla fascia di popolazione italiana compresa tra i 18 e i 35 anni condotta dall’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano e BVA Doxa, il 42% degli intervistati già possiede o prevede di acquistare asset digitali.
Il mondo Web3 si evolve, rapidissimo, ed è sempre più pronto a diventare parte integrante dei nostri modelli di business e del nostro quotidiano.
Se vuoi scoprire di più, KNOBS è specialista in servizi di consulenza, formazione e supporto tecnologico per la creazione di domini Web3.