Quello degli NFT è un tema che sta appassionando l’opinione pubblica.
Molto interessante e illuminante sul tema l’intervento di Francesco Bruschi, direttore dell’Osservatorio Blockchain del Politecnico di Milano, co-founder ed advisor scientifico di KNOBS, su Sky Tg24 Business.
Il rapidissimo affermarsi della tecnologia Blockchain e la sua applicazione sempre più ampia in tanti settori di mercato ha condotto ad un grande nodo, ancora da sciogliere, che riguarda in primis il mondo della produzione artistica. L’acquisto di un NFT include solo la proprietà dell’opera o anche il suo copyright?
Al momento, la tecnica si limita alla costruzione di oggetti digitali, asset non replicabili, mentre i diritti che derivano dal loro possesso sono definiti esternamente, e sono vincolati a ciò che il contesto, anche legale, determina e riconosce.
Ma in futuro? Quali sono le prospettive?
Possiamo immaginare ad esempio che il possesso di un NFT ci darà anche il diritto di godere di parte delle royalties legate a quell’opera.
A cambiare e rivoluzionarsi è il concetto stesso di proprietà, che diviene molto più “liquido” e generale.
È un passo verso il futuro, ma, come sottolinea Bruschi, sarebbe anche, in qualche modo, una sorta di ritorno alle origini.
Il valore di un NFT è determinato dal momento storico, dal contesto legale e, soprattutto, da meccanismi di apprezzamento/deprezzamento. Non è forse una dinamica identica a quella che determina il pregio di un’opera d’arte tradizionale?
Ecco il link al video dell’intervista:
https://video.sky.it/news/economia/video/la-puntata-di-sky-tg24-business-del-26-marzo-2021-659545